Commento al Vangelo della Domenica. IV Domenica del tempo ordinario

Le nove Beatitudini so­no il cuore del Vange­lo; al cuore del Vange­lo c’è per nove volte la pa­rola felicità, c’è un Dio che si prende cura della gioia del­l’uomo, tracciandogli i sen­tieri. Come al solito, inatte­si, controcorrente, e restia­mo senza fiato, di fronte al­la tenerezza e allo splendo­re di queste parole. Sono la nostalgia prepotente di un tutt’altro modo di essere uomini, il sogno di un mon­do fatto di pace, di sincerità, di giustizia, di cuori puri. Queste nove parole sono la bella notizia, l’annuncio gioioso che Dio regala vita a chi produce amore, che se uno si fa carico della felicità di qualcuno il Padre si fa ca­rico della sua felicità.

Le beatitudini sono il più grande atto di speranza del cristiano. Quando vengono proclamate sanno ancora affascinarci, poi usciamo di chiesa e ci accorgiamo che per abitare la terra, questo mondo aggressivo e duro, ci siamo scelti il manifesto più difficile, incredibile, stra­volgente e contromano che l’uomo possa pensare.
La prima dice: beati voi po­veri.

E ci saremmo aspet­tati: perché ci sarà un ca­povolgimento, perché di­venterete ricchi. No. Il pro­getto di Dio è più profon­do e vasto. Beati voi pove­ri, perché vostro è il Regno, già adesso, non nell’altra vita! Beati, perché c’è più Dio in voi, c’è più libertà, meno attaccamento all’io e alle cose.

Beati perché custodite la speranza di tutti. In questo mondo dove si fronteggia­no nazioni ricche fino allo spreco e popoli poverissi­mi, un esercito silenzioso di uomini e donne preparano un futuro buono: costrui­scono pace, nel lavoro, in famiglia, nelle istituzioni; sono ostinati nel proporsi la giustizia, onesti anche nelle piccole cose. Gli uo­mini delle beatitudini, i­gnoti al mondo, che non andranno sui giornali, sono loro i segreti legislatori del­la storia.

La seconda è la beatitudine più paradossale: Beati quel­li che sono nel pianto. Felicità e lacrime mescolate in­sieme, forse indissolubili. Dio è dalla parte di chi pian­ge ma non dalla parte del dolore! Un angelo misterio­so annuncia a chiunque piange: il Signore è con te .

Dio non ama il dolore, è con te nel riflesso più profondo delle tue lacrime per moltiplicare il coraggio, per fa­sciare il cuore ferito, nella tempesta è al tuo fianco, forza della tua forza. La pa­rola chiave delle beatitudi­ni è felicità. Sant’Agostino, che scrive un opera intera sulla vita beata, scrive: ab­biamo disputato sulla feli­cità e non conosco valore che maggiormente si possa rite­nere dono di Dio. Dio non solo è amore, non solo mi­sericordia, Dio è anche feli­cità. Felicità è uno dei no­mi di Dio.

Padre Ermes Ronchi