Pensioni equità possibile il punto di vista di Tito Boeri neopresidente Inps in un articolo del lavoce.info del 14 Gennaio 2014

In un articolo del 14 Gennaio 2014 , su lavoce.info , Tito Boeri tra i fondatori della Rivista on line, dalla quale si è autosospeso dopo la nomina del Governo a Presidente Inps, fa il punto sulle misure da attuare sulle pensioni per pensare ad una equità possibile.

Presentiamo ampi stralci dell’articolo proposto da Tito Boeri con Fabrizio Patriarca e Stefano Patriarca

Niente scuse: è possibile chiedere un contributo di equità basato sulla differenza ta pensioni percepite e contributi versati, limitatamente a chi percepisce pensioni di importo elevato. Si incasserebbero più di quattro miliardi di euro, riducendo privilegi concessi in modo poco trasparente.

...In questo articolo ci proponiamo di documentare che I) una operazione di equità inter e intragenerazionale è possibile e II) potrebbe avere un rilievo significativo. È più di quanto pensavamo, perché tutte le norme approvate negli ultimi decenni di revisione dei regimi privilegiati – come quelli dei pubblici dipendenti – o dei regimi speciali nell’Inps, sono state definite e applicate in modo tale da mantenere i vecchi privilegi. È forse proprio per questo che l’Inpdap non ha trasferito all’Inps i dati sulla storia contributiva del pubblico impiego?

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I DUE CRITERI DI EQUITÀ

Principi di equità distributiva e intergenerazionale legittimano interventi sulle pensioni in essere circoscritti a 1) redditi pensionistici al di sopra di un certo importo e 2) su quella parte della prestazione che non è giustificabile alla luce dei contributi versati, vale a dire la differenza fra le pensioni che si sarebbero maturate con il sistema contributivo definito dalla legge del 1995, e quelle effettivamente percepite. La condizione 1) serve a sostenere nella vecchiaia chi non ha accumulato abbastanza contributi, mentre la condizione 2) chiede qualche sacrificio in più a chi ha avuto troppo dalle vecchie regole del sistema pensionistico (o grazie a regole inapplicate ad alcuni per garantire loro una pensione più alta). Per questo, i due criteri andrebbero utilizzati congiuntamente.
Un prelievo circoscritto a quanto avuto in più rispetto ai contributi versati eviterebbe anche effetti negativi sui contribuenti. ….

leggi l’articolo su lavoce.info