Riforma del Terzo settore, Acli e Arci: buona notizia il via libera della Commissione, ora va risolta la questione Iva

È finalmente giunta la notizia che la Commissione UE che si occupa di aiuti di Stato e concorrenza ha dato il via libera alle norme fiscali oggetto di autorizzazione europea all’interno della riforma del Terzo settore. Di conseguenza tutta la parte fiscale della riforma potrà entrare in vigore nel 2026.

È una buona notizia, un risultato importante per il Viceministro con delega al Terzo settore Maria Teresa Bellucci, da approfondire e studiare quando si potrà visionare la lettera della Commissione, che, stando ad alcuni commentatori pare chieda ancora un supplemento di analisi su un paio di punti (titoli di solidarietà e detrazioni/deduzioni fiscali per gli investimenti in imprese sociali), nonché per verificarne appieno i risvolti pratici, dettati anche dalle stesura delle future circolari interpretative, dirimenti per migliaia e migliaia di realtà del Terzo settore, piccole e grandi.

Certamente con l’approvazione UE, la riforma arriva finalmente a compimento e nel farlo sancisce e rafforza il riconoscimento del profilo innanzitutto non commerciale delle associazioni del Terzo settore e delle loro attività sociali, a differenza di altri enti non profit.

Un riconoscimento e una distinzione che permettono di affrontare con più e migliore attenzione l’urgenza ancora non risolta di tornare all’esclusione IVA per le attività rivolte ai soci delle associazioni di Terzo settore. La mancata risoluzione di questo nodo comprometterebbe gli effetti positivi derivanti dall’autorizzazione europea, esponendo molte associazioni, soprattutto quelle più piccole o che operano autonomamente in contesti di fragilità, a concreti rischi per il loro futuro.

Ora a maggior ragione è irrimandabile la definitiva chiusura di questo passaggio.

Il Presidente nazionale ACLI, Emiliano Manfredonia

Il Presidente nazionale ARCI, Walter Massa

Fonte: www.acli.it