Welcoming Europe, vogliamo creare passaggi sicuri

Il secondo dei tre obiettivi della Campagna Welcoming Europe è creare passaggi sicuri.
Dal 1990 a oggi sono morti più di 34mila migranti nel tentativo di raggiungere via mare l’Europa, praticamente la popolazione di Gorizia. In altre parole, nel nostro mare sono annegate/disperse in meno di trent’anni un numero di persone pari ad un intero capoluogo di provincia.
Ciò accade perché, a causa delle frontiere sempre più chiuse e delle norme sempre più restrittive, i migranti hanno un’unica scelta: affidarsi ai trafficanti.
Ma erigere barriere – materiali e immateriali – non serve. Poiché l’immigrazione è un fenomeno ormai strutturale e inarrestabile, occorre ridisegnare le politiche sugli ingressi, rendendoli regolari.
La sponsorship, per esempio, è un percorso sicuro e legale di accesso perché permette ai beneficiari, sostenuti da sponsor privati (comunità, società civile, organizzazioni di volontariato), di ottenere un visto d’ingresso nazionale per iniziare un cammino di inclusione nei territori in cui si insediano. Il Canada ha introdotto questo sistema da oltre 40 anni, permettendo alla società civile di accogliere 300mila rifugiati.
In Europa questo strumento non è diffuso se non in Italia (e marginalmente in Francia e Belgio), dove, dal 2016, alcune organizzazioni religiose hanno firmato degli accordi specifici con il governo italiano per aprire dei Corridoi Umanitari dal Libano e dall’Etiopia, interamente finanziati con fondi privati, permettendo a più di 2mila richiedenti asilo di raggiungere in sicurezza l’Italia e qui essere accolti e integrati all’interno delle comunità sul territorio.
Nella costruzione di vie sicure di ingresso – complementari e addizionali ai programmi nazionali di resettlement – la società civile può offrire dunque un contributo rilevante.
Per questo chiediamo alla Commissione Europea di modificare il Regolamento Ue 516/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio e attivare un nuovo programma di finanziamento nell’ambito del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) per sostenere i programmi di sponsorship privata della società civile affinché sempre più cittadini e associazioni possano essere liberi di accogliere.
Servono un milione di firme in almeno 7 paesi membri, di cui 55mila solo in Italia. Nel nostro paese ne abbiamo, ad oggi, oltre 49mila. Mancano 6.000 firme da raccogliere in due settimane. Non fermiamoci proprio ora: il traguardo è vicino.
Se hai 18 anni e non hai ancora firmato, non perdere ulteriore tempo e clicca qui; se hai già firmato, diffondi la petizione e invita i tuoi parenti, amici e conoscenti a firmare.
Creiamo passaggi sicuri e rendiamo l’immigrazione legale: non possiamo rimanere in silenzio di fronte al nostro Mediterraneo diventato un cimitero a cielo aperto!

Fonte: www.acli.it