Abruzzo La Fap presenta a Pescara la proposta di legge

Venerdi 8 Maggio organizzato dalla Fap Acli di Abruzzo si è svolta la manifestazione per presentare la proposta di legge per l’Istituzione del Minimo vitale per le pensioni liquidate esclusivamente con il sistema contributivo.

ecco l’articolo sull’evento pubblicato da Hgnews in data 9 Maggio

PESCARA – Si è concluso con un positivo riscontro da parte dei parlamentari abruzzesi il convegno promosso e organizzato dalla Fap Acli (Federazione Anziani e Pensionati) nazionale, di concerto con la sede d’Abruzzo e delle quattro province regionali che si è svolto ieri presso la Provincia di Pescara.

Focus dell’incontro era la presentazione della proposta di legge finalizzata all’integrazione al minimo vitale delle pensioni di invalidità e inabilità, alla quale hanno espresso parere favorevole i parlamentari abruzzesi Gianni Melilla, Maria Amato, Vittoria D’Incecco e Federica Chiavaroli. Sono circa 52.000 i giovani pensionati soggetti al vincolo legislativo determinato dall’applicazione della legge 335/95 in vigore dal 1996 che percepiscono assegni di invalidità, pensioni di inabilità e di reversibilità pari a circa 100 euro mensili, cifre inferiori alla soglia della povertà. La legge 335 recita infatti testualmente: “Alle pensioni liquidate esclusivamente con il sistema contributivo non si applicano le disposizioni sull’integrazione al minimo”. Qui subentrala Fap, sindacato dei pensionati delle Acli, appellandosi all’osservanza dell’articolo 38 della Costituzione: “Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale”.
Ad illustrare i contenuti della proposta di legge sono intervenuti Serafino Zilio e Damiano Bettoni, rispettivamente segretario e direttore tecnico Fap Acli nazionale. L’integrazione al minimo vitale prevede l’erogazione in misura tale che i trattamenti pensionistici non siano inferiori all’importo annuo di 7.000 euro. L’integrazione è corrisposta a condizione che il titolare della prestazione non coniugato non percepisca un reddito personale netto superiore a 7.000 euro annui e che il titolare coniugato non percepisca un reddito coniugale netto superiore a 14.000 euro annui. Ora non rimane che completare l’iter parlamentare.
Hanno partecipato al tavolo dei lavori, Giuseppe Placidi, segretario regionale Fap Acli Abruzzo, Bernardo Di Marcangelo, presidente regionale delle Acli, Antonio Di Marco, presidente della provincia di Pescara, Antonio De Crescentis, presidente della provincia dell’Aquila.